LE ELICHE PIÙ VELOCI DEL MONDO

C’è un segreto nel successo di Philip Rolla ed è credere nella bellezza. Vale anche per le sue eliche: per funzionare al meglio devono anche essere esteticamente pregevoli. Come ci riesce? Completando ogni creazione con l’ultimo fondamentale tocco della mano dell’artigiano. Dalle primissime, venute alla luce a Torino, alle più recenti, frutto delle tecniche più avanzate, è quest’ultimo passaggio a fare la differenza. Lo sanno bene i committenti di scafi da competizione e quelli di imbarcazioni da diporto, yacht di lusso, navi militari o traghetti. Lo ha riconosciuto pure la Royal Institution of Naval Architects (Rina) che nel 2000, a Londra, gli consegna per le sue eliche la prestigiosa Small Craft Group Medal. Le eliche hanno un ruolo determinante, nel processo di costruzione di ogni imbarcazione sono il punto di partenza. È questo il principio alla base del successo di Phil.

Le eliche prodotte da Philip Rolla diventano subito famosissime nel mondo della motonautica. Fanno vincere. Dalla prima gara ai Campionati mondiali nella prima classe Offshore del 1968 da Vincenzo Balestrieri su Magnum Tornado al nuovo record di traversata dell’Oceano Atlantico da parte della Gentry Eagle nel luglio del 1989, i trionfi ottenuti con le eliche Rolla non si contano. Anche lui stesso, appassionato fin da ragazzo, gareggia con ottimi risultati. Qualche esempio: il Gran Premio di Campione d’Italia degli anni 1968-1970 e il Campionato mondiale del 1971 sul lago di Bracciano. Più tardi, nel 1984 e 1985, insieme a Walter Ragazzi, vince nei campionati di offshore UIM Classe 1 a Venezia, Portofino e Lavagna. Frequenta con disinvoltura quell’ambiente e lo si trova spesso e volentieri accanto a sportivi famosi come Renato Molinari, con il quale conquista il terzo posto ai mondiali di offshore del 1986 in Nuova Zelanda, e poi Tullio Abbate, Fabio Buzzi, Cesare Scotti, spesso anche amici intimi. Fino ai primi Anni Novanta, quando le luci sul quel mondo, piano piano, si abbassano.